Musetti punta in alto con Perlas: forse troppo?
Musetti spera di colmare il gap da Sinner e Alcaraz grazie a coach Perlas.

Come era ampiamente previsto, Lorenzo Musetti ha aggiunto una figura esperta nel proprio staff con la scelta caduta su José Perlas che affiancherà lo storico allenatore del carrarino Simone Tartarini nei tornei della prossima stagione.
Musetti sogna di ridurre la distanza da Sinner e Alcaraz
Il toscano è ottimista in vista del 2026 in cui spera di colmare il divario che lo separa, attualmente, da Jannik Sinner e Carlos Alcaraz: “Perlas è una figura importante che reputo possa portare qualcosa in più in aggiunta al mio coach storico. Il lavoro congiunto credo possa portare dei passi in avanti e al salto di qualità definitivo che sto cercando. Sto lavorando tanto per essere più aggressivo, credo sia fondamentale nel gioco moderno. Credo che le mie qualità possano andare in quella direzione: non solo essere un contrattaccante, ma anche più propositivo partendo dai colpi di inizio gioco. Ci stiamo muovendo in questa direzione. Quest’anno si è vista la distanza tra Sinner e Alcaraz e gli altri, sono un gradino sopra a tutti. Aver aggiunto figure importanti al mio team è per cercare di fare il passo in quella direzione, per colmare quel gap che quest’anno era ancora evidente. Mi auguro in futuro di poter raggiungere quel terzo gradino del podio”.
Il dubbio che Perlas sia la figura giusta
Il curriculum del 65enne tecnico iberico è di tutto rispetto, avendo guidato Carlos Moya al 1° posto della classifica ATP e Albert Costa al suo unico trionfo al Roland Garros nel 2002, senza dimenticare le due Coppe Davis vinte da capitano della nazionale spagnola, tuttavia ci sembra una tipologia di allenatore ormai superata dall’evoluzione del tennis e poco adatta a quello che ha in mente Musetti, vale a dire evolvere il proprio tennis in modo più offensivo.
In effetti, Perlas ha ottenuto i suoi migliori risultati d’allenatore con un tipo di tennista con un gioco da contrattaccante dal fondo, per non scrivere terraiolo, per cui abbiamo qualche perplessità sulla buona riuscita del progetto, sperando con tutto il cuore di sbagliarci.